A #cammarata come ogni anno si rinnova dal 2003 promosso e realizzato dall ‘Ass. SS. Crocifisso Degli Angeli, e sotto la guida di Mons. Liborio Russotto, anche quest’anno vi porterà a conoscere a fondo, il mondo magico di una antica tradizione come quella del Natale. Iniziativa, questa non priva di difficoltà, ma che lontana dal bagliore e dalle decorazioni natalizie, racchiude in sé tanti significati, e riesce attraverso la nascità di Gesù, a raccontare l’evento che ha cambiato il corso della storia.
Sotto la cupola di un cielo di cobalto, attraverso un senso di mistero e di antichità, riscoperto tra le piccole casette del quartiere, si avverte una luce di calore….Ecco, Maria, Giuseppe e il Bambino. Grande silenzio al loro cospetto, lontani dal vociare delle donne, dalle risa dei fanciulli , si sente risuonare l’annuncio di un domani ricco di amore, in questo mondo che cambia così velocemente, ma che tanto ha bisogno del suo messaggio di pace, gioia e giustizia.
Ma c’è un intero villaggio che prende forma attorno alla sacra famiglia; momento di grande partecipazione di fede popolare, il presepe diventa anche espressione artistica. Ambientato storicamente nella civiltà di Cammarata di fine 800 e inizio 900, è rappresentato in un complesso di case del nostro centro storico, dove le strade si trasformano in uno scorcio di vita quotidiana, che ha come protagonisti pastori, animali, artigiani e contadini, che ci fanno rivivere il Natale, attraverso la vita semplice di altri tempi, riproponendo attività scomparse, usanze dimenticate e costumi e sapori di vita tramontati, dove affondano le nostre radici, per cercare di mantenerli vivi e presenti nella memoria storica della nostra terra.
Particolarmente suggestivo è lo scenario naturale del centro storico; varcata la soglia del “patu arabu” di via Coffari, che segna l’entrata del presepe, la memoria sembra subito riportarci a rivivere una realtà parallela dove sembra che il tempo si sia fermato. Le viuzze, le cantine e vecchie stalle, un tempo abitate dalle antiche famiglie e oggi ormai in disuso, si rivestono di luci, gesti, canti e sapori di un tempo, prendendo vita attraverso i numerosi figuranti, circa 200, che vestiti da contadini, animano le scene dentro le case e lungo tutto il percorso, facendo rivivere al visitatore, un’emozione unica e irripetibile, lasciando un ricordo indelebile a chi lo visita per la prima volta.
L’allestimento voluto con le migliori intenzioni e una ricerca accurata e meticolosa per i particolari, fa si che ogni anno il presepe di arricchisca di nuovo fascino e nuove suggestioni. Ma questo comporta uno scrupoloso lavoro che coinvolge giovani e meno giovani che si cimentano nella ricostruzione di ambienti e scene sempre diverse, le case in pietra, annerite dal fumo delle cucine a legna, verranno arredate con attrezzi e arnesi da lavoro, donati da contadini e artigiani del paese. Arti e mestieri vengono proposti con le tecniche di lavoro e strumenti , di un tempo ormai lontano, ogni cosa e personaggio parla e racconta la nostra storia. Una storia fatta di episodi semplici e modesti, e ricordi che il tempo non è riuscito a cancellare.
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