
Il castello di Cammarata


La storia del castello
Non abbiamo notizia a tutt'oggi di documenti che possano testimoniare le origini del castello, per cui è ignoto non solo il periodo della sua edificazione, ma anche l’identità del signore che ne ingiunse la realizzazione. I primi atti in cui si legge del castello risalgono al 1100 e si riferiscono al dominio di Lucia. «Nei primi documenti su Cammarata, le donazioni di Lucia, si nomina il "castellum Cameratae" come titolo del paese; è dunque da pensare che se non ci fosse stato un castello la denominazione non avrebbe senso. Perciò non è illogico ritenere che, sin da quei tempi, per lo meno, esistesse, anche per la posizione del luogo altissimo alle fortificazioni militari, un castello fortificato con attorno un paese di cui Lucia era la "dominatrix”». Barone e Giarratana nella tesi «Problemi del Territorio di Cammarata» affermano: «Appare ragionevole supporre che il castello sia coevo o leggermente posteriore al sorgere del paese stesso, tenendo presente che l'iniziale ragione d'essere del castello in genere, come cioè sua precipua funzione, è quella di proteggere il sottostante casale, la sua economia, i suoi interessi e garantirne quindi l'esistenza e lo sviluppo ». Infatti «Il castello... domina sul borgo e può pensarsi sorto dopo il centro abitato». Francesco Caruso, invece, scrive che il castello è più antico del paese: «Castrum antiquius oppido admirabili conditum artificio ».
« Di esse, — scrivono Barone e Giarratana — solo due ancora oggi sono visibili; di una si possono vedere solo alcuni ruderi sui quali è chiaramente leggibile l'antico stemma nobiliare dei Palizzi che ricevettero l'infeudatura di Cammarata da parte di Federico II nell'anno 1302. La seconda è invece meglio conservata e da tempo adibita a carcere mandamentale; al suo esterno è chiaramente leggibile lo stemma nobiliare della famiglia Moncada. Dall'esame dei ruderi rimasti è possibile stabilire che lo schema di pianta è sostanzialmente rettangolare; dei lati più lunghi, quello rivolto verso ovest misura metri 50, mentre la lunghezza del lato est è di metri 52. Il lato sud misura metri 38; in questo lato si scorgono i ruderi di una delle due torri rimaste, dai quali si deduce che la sua forma era circolare.Il lato nord, infine, è rafforzato dall'altra torre anch'essa di forma circolare, il cui raggio è di metri 3,50, con uno spessore di mura di metri 2,20 ».
« Dopo la fine del feudalesimo tra il comune e gli eredi Paternò » sorse una lunga controversia. Soltanto « nel 1838 il castello venne occupato dal Comune. In seguito l'acquistò Vincenzo Collari », il quale lo cedette a don Giuseppe Longo da cui passò « alle Salesiane, Figlie di Maria Ausiliatrice, per stabilirvi un orfanotrofio ».
La torre del castello è aperto al pubblico in determinate occasioni, Si trova invia porta Pia tra 4\15. Consigliato recarcisi a piedi dalla via Roma. Riferimento: URP Cammarata 0922 593880

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Secondo il Pasca il castello è stato « edificato da Bartolomeo di Aragona nel 1384 » mentre il Tirrito « lo ritiene fabbricato da Ottobono de Aurea, verso il 1340 ». Le supposizioni del Pasca e del Tirrito devono essere intese non come fondazioni « ex novo », ma come vaste ristrutturazioni ed ampliamenti del nucleo primitivo fino a raggiungere la complessa configurazione attuale.Difatti l'arch. Rodo Santoro — studioso dei castelli siciliani — afferma: « Il castello nasce da un piccolo casale munito di torre e cinta fortificata.
Successivamente questo nucleo accentuerà il suo carattere di castello con progressivi ampliamenti e rinforzi nella volumetria degli elementi difensivi, mentre il nucleo abitativo verrà spostato più in basso in sito orograficamente sottostante a costituire la cosiddetta "Terra", cíoè il borgo feudale. Quest'ultimo, per ragioni difensive, sarà anch'esso cinto da un muro, ma dovrà rimanere sempre distaccato dal castello. Dal XII al XIV secolo la primitiva fortificazione sull'acrocoro roccioso progredirà architettonicamente fino a raggiungere le dimensioni di un grosso castello munito di quattro torri ».
« Nel castello — scrive mons. De Gregorio — abitarono lungamente i signori di Cammarata... Di esso si vede una immagine, quale era all'inizio del 1600, nel quadro di S. Ignazio e di S. Francesco Saverio nella Chiesa Madre: è un edificio quadrangolare con quattro torri ed è circondato da mura merlate e da opere di difesa. E' isolato dalle altre costruzioni del paese e domina dalla collina su cui sorge, in una posizione veramente strategica, difficile a prendersi perché difeso a nord-est dalla rocca a strapiombo su cui poggia e ad est e a sud e ad ovest dalle altre fortificazioni ».
Il terremoto del 1537, l'incuria del tempo e la scarsa resistenza del terreno hanno prodotto nel tempo gravi danni al castello di cui hanno fatto crollare la parte occidentale e due delle torri.

Come si presenta oggi



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A strata carrozza (via Roma)
Per arrivare alla torre del castello in cui si può ammirare innanzitutto un bellissimo panorama su San Giovanni Gemini, consigliamo una bella passeggiata a piedi cercando di posteggiare in zona via Roma alta, oppure ancora meglio sarebbe posteggiare in via Padre Pio dove c'è molta possibilità di posteggio e farsi un tratto in più ma senza avere tranquillità visto che le strade sono molto strette in questa zona storica. Poi un'altra idea sarebbe: Salendo da Via Coffari si può arrivare in zona presepe vivente di Cammarata e avventurarsi nel quartiere arabo Chiamata "Mastia" di sicuro vi divertirete nel vedere tutte le piccole viuzze e le antiche case attaccate alla roccia.
Special thanks: Video di Giuseppe Coniglio