Ogni nuovo Stabilimento balneare sia pertinente di una metropoli, che di un piccolo centro di popolazione , (luogo sacro nel consorzio umano alla carità, ove si migliorano le condizioni fisiche dell' organismo, che concorrono a costituire l' atmosfera in cui si esplica il processo naturale della vita come l'incremento delle scienze, la coltura delle arti c del commercio, c la potenza militare ) segna il movimento della civiltà , cui va unita la vita fisica c morale di un popolo, cd il progresso civile di un'epoca.
Ben dice il Gioberti che la civiltà di sua natura pari ad ogni altra forza , perfeziona sé stessa e colma le proprie lacune.
Le acque minerali di Cammarata, provincia di Girgenti , ricordano appena nelle storie un cenno qualunque.
Dopo cotanta dimenticanza nell' estesa e ridente zona del licoplatani (1), vallata pittoresca, sorge ora lo Stabilimento delle acque solfa-alcaline, alle quali ricorrevano tanti infermi di malattie di pelle, c ne ottenevano prodigiose e rapide guarigioni.
Il 52C. D. Giuseppe Longo, proprietario delle terre, e delle acque, eminentemente benemerito al benessere sociale, profittando della felice occasione della stazione ferroviaria di Cammarata, aperta ad otto minuti di distanza a piedi , talchè vi si può accedere in tre ore c mezzo da Palermo, ed in due da Girgenti, pensò di volgere le sue acque al miglior bene degli ammalati, e vi eresse uno Stabilimento balneare.
Ci è caro di trascrivere il parere di un'autorità medica competente sul riguardo dello Stabilimento delle acque solfo-alcaline di Cammarata, pubblicato nella Nuova gazzetta di Palermo al n. 146, a8 maggio 1884.
Bagni minerali di Cammarata.
In una campagna di Cammarata da tempi remoti sgorga copiosamente un' acqua minerale, alla quale hanno ricorso in ogni tempo (Volgarmente Platani) . numerosi infermi dei luoghi vicini , e vi hanno riacquistato la salute; né poteva avvenire altrimenti, quell’acqua essendo solfo-alcalina come le più salutari di Sicilia, e di terra ferma. Ciò fece nascere nel proprietario dell'acqua di Cammarata, il benemerito don Giuseppe Iongo, la felicissima idea d'innalzare ad un metro lontano dalla sorgiva in luogo elevato, e con esteso orizzonte uno Stabilimento atto a ben ricevere quei di Sicilia, che volessero ristorare la loro malferma salute nelle acque salutari. Già vi sono nel pianterreno quattro stanze da bagno, che funzionano da un anno, e qualche altra elegantissima ne sarò ultimata fra qualche settimana. Al piano superiore sono in ordine varie stanze e di qui a non molto si darà l'ultima mano al riposto cd alla cucina.
Per giunta traendo partito da una sorgiva di limpidissima acqua potabile di un luogo elevato, lo Stabilimento ne sarà largamente fornito per tutti gli usi della vita, e per sussidio della cura nei casi di pelli delicatissime, che hanno bisogno di rendere meno forte l'acqua minerale.
Il proprietario che fa le cose per bene, ha dato l'incarico ad uomini competenti per un minutissimo esame quantitativo delle acque onde sappiano gli avventori dello Stabilimento a quali elementi si affidano; e poiché non vuole che alcuno si muova da casa sua senza fondata speranza di trovare la salute nelle acque di Cammarata, nemico di annunziarle come la panacea di tutte le malattie ha fatto intraprendere delle osservazioni cliniche coscienziose , nello scopo di fissare quali malattie trovano giovamento, e quali no.
In tale studio ha domandato il concorso del prof. di dermatologia della nostra Università; sapendo dalla esperienza, che le acque di Cammarata, come la massima parte delle minerali, portano la loro azione salutare principalmente sulle malattie cutanee.
In queste osservazioni si vuole anche stabilire il modo pratico e razionale della scelta, e della unione dei vari modi di cura; cioè dei bagni, delle bibite, e delle unzioni di fango.
Si propone anche il benemerito proprietario e fondatore di mettere un servizio di carrozza, e di carretto alla stazione di Cammarata allo arrivo di ogni treno da Palermo, e da Girgenti, onde trasportare uomini e suppellettili fino entro lo Stabilimento. — A questo proposito ci piace di far sapere che lo Stabilimento Longo dista qualche chilometro da Cammarata , ma dalla stazione ferroviaria di questo nome è cosi vicino da arrivarvi in cinque minuti a piedi: sicché chi parte da Palermo con un treno ferroviario qualunque , arriva alle acque di Cammarata dopo sole tre ore di comodo viaggio, e dopo due ore e mezza partendo da Girgenti.— Onde i nostri lettori non inarchino le ciglia per l'annunzio del carretto, facciamo sapere, che la stanze ultimate saranno fornite di tutto l'occorrente (eccettuata la biancheria, che ogni bagnante per propria tranquillità porterà seco); però se qualche individuo meticoloso o amante degli agi volesse portare seco materassi o altro, il provvido Longo fa trovare alla stazione pronto il mezzo di trasporto.
Per un avvenire prossimo don Giuseppe Longo ha due progetti dci quali porterà a compimento quello che sarà suggerito dalla esperienza dai consigli di uomini pratici. Il primo progetto a d'ingrandire sino al triplo l'attuale fabbricato per aggiungervi altre stanze da alloggio, da bagno , una bella sala da pranzo da potere funzionare da `Ristorante, ed un salotto che raccolga i bagnanti, e li svaghi col bigliardo ed il piano-forte.
L' altro progetto é di costruire una casina con tutti i comodi della vita nelle alture del podere a pochi minuti di distanza dai bagni , in posizione saluberrima c con orizzonte incantevole.
A noi pare che il nuovo Stabilimento debba avere un fortunato avvenire, riunendo in sè tutte le condizioni, che lo raccomandano: e crediamo di rendere lode, c lode solenne al benemerito sacerdote , il quale , invece di godersi gli agi della vita nell'età avanzata in cui si trova, spende tempo, pensieri, ed una parte dcl suo patrimonio a vantaggio dell'umanità sofferente e della civiltà.
Il medico chirurgo dello Stabilimento è il sig. cav. Giuseppe Biancorosso.
Notizio topograficho.
La superficie grafica del terreno, contrada denominata Acqua fitusa, ove sorge lo Stabilimento dei bagni, sta sul livello del mare a 275 metri circa, c giace sopra letti di calcarea compatta, alternamente stratificati c coperti dai terreni terziari. La medesima zona dei terreni solforiferi di Casteltermini.
Si osservano molte rocce soprastanti scoscese, granitoidi, cioè formate di minerali cristallizzati, aggruppati alla rinfusa, cd un grande deposito di gres bituminoso a grana fina.
La configurazione della contrada offre all'osservatore tra le varie prominenze, depressioni cd accidentalità di suolo fertile ed amenissimo, il versante orientale del colle l'ibisco, che fa ultima parte della catena delle colline, che discendono dal maestoso monte di Cammarata.
Vi sono grotte trogloditiche , e segni non equivoci di grandi cataclismi, e di vetuste abitazioni.
Stabilimento.
Le varie stanze, provviste di tutti gli agi, sono alte, spaziose ed allegre.
L'influenza che vi esercitano le vallate, e le varie colline, e la direzione dci venti rendono le condizioni climatiche eccellenti.
Nei mesi di estate la temperatura diurna all'ombra è aggradevole, e le variazioni medie del calore oscillano da 22 a z6 gradi centigradi.
La sorgiva, vicinissima allo Stabilimento, per la sua costituzione fisica tra densi strati calcari, non può andar incontro a scoscendimenti, cataclismi per l'avvicendarsi di tempi e di stagioni.
Vi un apparecchio per scaldare l’ acqua, che in meno di dodici minuti la rende bollente, c l' acqua trasmessa in un grande serbatoio, ben coperto. con tubi scende nelle tinozze, che sono quasi tutte di marmo, ove si può a piacimento fare il miscuglio colla tiepida naturale.
Lo Stabilimento é ricco di buona acqua potabile.
L’Inaugurazione
dello Stabilimento è stata fatta nel mese di aprile I885 ; e chiuso prematuramente per le funeste circostanze del colera asiatico nel due settembre dello stesso anno.
Modo di usare l’acqua solfo-alcalina (I).
L'immersione nei bagni si può fare al calor naturale dell'acqua, che nelle ore a. m. è quasi tiepida.
soggetti sensibili potranno a loro compiacimento fare il miscuglio colla minerale calda.
Se si eleva la temperatura del liquido aumenta anche la potenza assorbente della pelle.
La durata media è stata di 3o minuti.
Molti soggetti giovani l'hanno prolungato con sollievo per quasi un'ora.
L'acqua per bibite non reca disturbi, anzi è utilissima come un'eccellente acqua alcalina.
Rivista clinica sull’efficienza delle acque
Nel rendere di pubblica ragione le scrupolose osservazioni sui malati, accolti nello stabilimento balneare di Cammarata nei mesi estivi dell'anno 1885 la via da percorrere non è lunga.
Come un breve cenno del primo anno si produce per ora un'esposizione sommaria delle sole malattie culminanti , che risentirono i benefici effetti dai bagni, dalle bibite, e dalli uso locale del fango ; tali quali risultarono dall'osservazione clinica.
Per tanto occorre di ordinarle in tre categorie; cioè, dermatosi, reumatismi, ed affezioni scrofolose.
Dermatosi
L'essere vivente é in rapporto immediato per alcune sue parti, come la pelle, con l'ambiente.
II fango ovvero il sedimento dell' acqua minerale, é stato adoperato con esito felice nelle sale della Clinica dermatologica di Palermo dall'insigne prof. G. Profeta.
Nel rendere di pubblica ragione le scrupolose osservazioni sui malati, accolti nello stabilimento balneare di Cammarata nei mesi estivi dell'anno tSS5 la via da percorrere non è lunga.
Come un breve cenno del primo anno si prova per ora un'esposizione sommaria delle solo malattie culminanti , che risentirono i benefici effetti dai bagni, dalle bibite, e dall' uso locale del rango; tali quali risultarono dall'osservazione clinica.
Per tanto occorre di ordinarle in tre categorie; cioè dermatosi, reumatismi, ed affezioni scrofolose.
Dermatosi.
L'essere vivente è in rapporto immediato per alcune sue parti, come la pelle, con l'ambiente istologico in cui vivi che somministra agli esseri (Verncuil) il materiale di sussistenza.
La superficie tegumentaria, attiva nel compito funzionale, e nel ricambio materiale, organo di una compage anatomica tipica, prescindendo da tapine differenze topografiche e funzionali, accessibile al tatto, alla bassa, che temperatura, ed eccitabile alle varie cause morbose, viene frequentemente passionata da varie efflorescenze, ora diffuse, ora isolate.
Se vogliamo giudicare dai fatti , osservati con cura, le acque solfo-alcaline hanno prodotto buoni effetti tra le malattie di pelle, nell'erpete, e specialmente nel' herpes tonsurane sotto le ordinarie forme di herpes vescicolosus, eritema maculoso , eczema marginato con eruzione a placche circolari a decorso cronico; e nelle forme pruriginose diffuse c parziali alle mani, alle orecchie, ed alla fronte.
Agli infermi non poterono accennare le cause, come non sono ben note alla scienza.
Sono stati però di abito linfatico, e con pelle vulnerabile.
Come localizzazione morbosa cospicua si osservata al labbro superiore la sicosis parassitaria (Gruby), tricomicosi nodosa (Ilobner), che, in seguito della penetrazione del microfito nei peli e nei follicoli, ha per caratteri clinici visibili, una pertinenza patologica colla parte barbuta delle guance , cd è allo spesso la conseguenza , ovvero la fase terminale nel ( herpes tonsurans.)
Il processo morboso, sufficientemente nella parvenza esterna rivelato, era cronico. Un'eczema locale, come nella folliculitis barbac (Kobnet) dovette valere per uno stimolo, che abbia operato nel tessuto congiuntivo peri-follicolare, come causa della sicosi.
I cataplasmi di fango locali sono un mezzo prezioso di cura contro questa eruzione di nodi rossi, duri, dolorosi con pustole sparse, recenti, ed in via di risoluzione.
Non è venuta meno I' occasione di apprezzare oltremodo le acque solfo-alcaline, e l' uso locale del fango, tra le dermatosi croniche, nell'eczema al collo , alla nuca, al capellizio con note chiare di rossore diffuso e puntiforme.
L'eczema, affezione cutanea molto frequente, di esatta origine locale nella pluralità dei casi, non congiunto talvolta ad alterazione del sistema nervoso nei centri, o nei nervi periferici, che ne dipendono, che ha rapporti col psoriasis, ma che non si ritiene come identico processo morboso , come ha voluto dimostrare Campbell , non ostante gli esempi a sostegno della sua tesi delle cliniche del Butkley e del Wayler, e le autorità dcl Garrod, del 31urchi¬son, e del Paget, è stato osservato anche esteso alla faccia con ispessimento dell' epidermide e del conio.
La dermatosi, specialmente in un militare, raggiunse il suo acme clinico colla sua umidità, dava un umore, che era un filtro gemente di siero.
Con i bagni, le bibite, c l'uso locale dcl fango il soggetto raggiunse in 20 giorni la desiderata cura.
Si è avuta a studiare la rogna umana coi suoi tre ordini di sintomi; malattia comunissima nelle famiglie diseredato, e dovuta alla presenza dell' acarus. In tre forme di rogna le influenze eziologiche valevoli , che ne favorirono la trasmissione furono i contagi ripetuti con i rognosi. l; eruzione era estesa in vari punti della superficie del corpo, con prurito molesto. La terapia fu affidata esclusivamente ai bagni caldi, ed alle unzioni a riprese di fango.
Nella scrupolosa valutazione dei fatti molto a proposito sono le acque solfo-alcaline, ed il fango tra le innumerevoli sostanze acaricida: nemmeno sono rimasti postumi di sorta.
Moltissimi soggetti tanto uomini, che donne furono nella scorsa stagione estiva per il caldo afoso travagliati da prurigine, non della forma grave (prurigo Agria Feroz hebra), ma del prurigus parzialis con esantema molto appariscente, di piccolissimi nodiccini rossi, simili all'orticaria cronica, senza localizzazione tipica; però in alcuni casi di prurigine di antica origine furono visibili i sintomi di una dermatite cronica.
La prurigine fu osservata senza nessuna disposizione ereditaria.
Efficaci per la cura della prurigine sono le terme solfo-alcaline; però non bisogna far uso di esse (aposi) cosi fugacemente, come avviene nei luoghi di cura.
Si ebbero guarigioni di herpes zoster con i bagni e le unzioni di fango. GI' infermi non avevano sofferto altra volta somigliante malattia.
Non si può chiudere questo articolo senza parlare delle ragadi, ovvero delle lacerazioni, o scavamenti a fenditura dell'epidermide in forma simmetrica su le palme delle mani; talune profonde sino al conio con margini irti e sanguinanti. Era un infermo proveniente dalla provincia di Caltanissetta. Raggiunse la cura con i cataplasmi di fango.
Reumatismi
Il più grande numero delle malattie stato rappresentato dal reumatismo muscolare, ed articolare cronico.
Le cause tutte del reumatismo furono infreddature, ed irregolarità solite del respirabile cutaneo. Talune persone avevano abitato case freddo-umide e poco soleggiate, di tali casi clinici se ne ebbero moltissimi.
Una signora moniale , che da tre anni innanzi aveva sofferto un reumatismo acuto di tutte le articolazioni, e che negli anni successivi era andata soggetta agli stessi attacchi dolorosi colla comparsa di flussioni articolari, mano mano era divenuta completamente paralizzata.
Quando fu ricevuta nello Stabilimento non potevasi piegare, e le gambe non le potea flettere. Con i bagni caldi potè uscire colle proprie gambe, e mangiare come nello stato sano, colle proprie mani.
bagni furono utili nella sciatica , e nella emicrania.
Una donna, fra le varie inferme, fu colta in seguito ad una refrigerazione cutanea da scia¬tica posteriore destra ; i dolori disseminati ai tessuti vicini datavano da cinque mesi, ed erano sordi c gradualmente più intensi. Sembrava di esservi, oltre della comune nota reumatizzante, per causa anatomo-patologica, una neurite periferica diffusa (Filetti e reti nervose terminale.
Lc forme dell'emicrania eliminavano il concetto di una lesione profonda ai centri Crtfalici (sviluppo di tumore.
La cefalgia era continua, c dovuta a semplice causa reumatizzante.
a infermi per lo innanzi avevano sofferto dolori vaghi reumatoidi.
Dietro tanti esiti favorevoli si può affermare r influenza salutare delle acque nel reumatismo cronico.
Affezioni scrofolose.
Fin qui si sono studiate le malattie di pelle ed il reumatismo, rimane r importante a conoscersi come si comportano le acque solfo-alcaline nei processi scrofolosi.
Tra le affezioni di scrofola, che risentono un bene abbastanza notevole dei bagni di mare, si è osservata la congiuntivitide scrofolosa in tre ragazzi, tra i quali una appartenente alla classe agiata.
Splendido ne sembra un caso, ove la scrofola trovava le condizioni favorevoli al suo sviluppo in una nutrizione imperfetta.
In un piccolo paziente con una spondilite, o deviazione dorsale, che ha un predominio nella infanzia, la congiuntivitide segnava una manifestazione diatesica con copiosa proliferazione degli elementi anatomici, estesi alla cornea.
La forma morbosa della congiuntivitide accentuava , stando alle dottrine dermatologiche circa la loro divisione, l'eruttiva, che vuol essere la chiarissima nota della scrofola.
I bagni c le bibite furono sufficienti a dare un felicissimo risultato : val dire disparsa del color rosso fosco della congiuntiva , che avea perduto la sua levigatezza ed omogeneità, e dell'odiosa impressione della luce, la fotofobia. La cornea ricuperò lo stato di trasparenza , alla quale sta legata inesorabilmente la funzione dell'occhio.
I bagni e le bibite favorirono l' adesione di talune fistole sottocutanee che si erano rese refrattarie alle cure locali chirurgiche, in soggetti con disposizione alla scrofola, consecutive a piccoli ascessi freddi del tessuto cellulare al dorso, e sotto aponevrotici (Denonvillicrs) senza lesione primitiva delle ossa, e non accompagnati da lavorio fiogistico.
Sono stati parimenti proficui nell'alterazione dei gangli degli individui scrofolosi (adenite scrofolosa) con indurimento dei tessuti, cd ulcere fungose cutanee; e nell'adenite cronica semplice dci gangli linfatici , caratterizzata da gonfiore indolente in varie glandole linfatiche senza orme di scrofola o di sifilide.
Non si sono osservate ancora le dermatosi sifilitiche, come la roseola, e l'acne; nemmeno le manifestazioni più frequenti della sifilide costituzionale; per queste e per tane altre malattie, facendo tesoro delle ragioni , che ci verranno dalla scienza clinica, si cercherà di seguire con cura i nuovi fatti.
Per ora non si prosegue nell' analisi delle osservazioni , oltre di quelle , che si sono ricordate tra le più importanti, sebbene la ristrettezza dello stesso spazio non abbia permesso di riferirle in esteso, recate a dimostrare l'efficacia terapica delle acque solfo-alcaline di Cammarata.
Pare di aversi raggiunto circa le malattie, che hanno dato occasione ad eseguire siffatti apprezzamenti il modesto scopo prefisso.
lo Stabilimento poi, sebbene sia nei primordi, non può disperare coll'evidenza dei fatti una crescente fiducia , e dal punto estetico non la-scierà anche campo a forti critiche.
I bagni minerali di cammarata (tratto dal libro del 1886)

La sorgente e le grotte
"Acqua Fitusa"

La sorgente
La sorgente di ''Acqua Fitusa'' si trova a 8 km dal centro di San Giovanni Gemini, a destra del vecchio tracciato della statale 189 PA-AG, in una zona facilmente accessibile sia dallo svincolo per Cammarata sia dal vicino scalo ferroviario Cammarata-San Giovanni Gemini, lungo la linea Agrigento Palermo. Le sorgenti affiorano a ridosso di un costone roccioso che si affaccia prevalentemente, ad est, nella contrada San Crispino e, a nord, della nota contrada Puzzillo




Le grotte di ''Acqua Fitusa'' rivestono particolare interesse per la loro formazione geologica, nonché per l’importanza storica che rivestono. Ricadono su un territorio un tempo appartenente al Sac. Giuseppe Longo, il quale, verso la fine dell'800, vi costruì un edificio probabilmente destinato alle cure termali, ormai abbandonato da tempo. Le acque si trovano all'interno di grotte risalenti all'età della pietra e dove sono state trovate tracce del passaggio dell’uomo. Le grotte, in particolare quelle di Contrada Puzzillo, non sono mai state adeguatamente esplorate, eppure molti reperti litici e manufatti quivi rinvenuti consentono di affermare che furono abitate in periodo epipaleolitico. Nel corso di qualche esplorazione sono stati rinvenuti anche cocci di materia fittile, di ceramica liscia e dipinta. La grotta è costituita da un piccolo androne, profondo pochi metri, con un'apertura nella parte terminale che immette nella grotta vera e propria. Superata questa apertura, ci si trova all'interno di una gigantesca cupola. Le dimensioni della grotta sono impressionanti: alta almeno 20 m, ha un diametro di circa 50 m. Bellissime sono le formazioni tipiche di questi luoghi: stalattiti e stalagmiti ricoprono la volta e il suolo della grotta assumendo varie colorazioni (bianco, rosa e nero). Le acque delle sorgenti sono classificabili come: minerali, ipotermali, sulfuree-salsobromo-iodiche-alcaline e hanno particolari proprietà terapeutiche nella cura di molte malattie della pelle.
Una di queste grotte è quella dell’Acqua Fitusa, è stata esplorata nel 1931 dal signor La Pilusa, il quale ha scritto una relazione illustrando in maniera dettagliata le caratteristiche della stessa. L’ingresso è situato nel mezzo di una parete a picco a circa 10 metri dal suolo. Nelle vicinanze dell’ingresso esistono aperture, ma di scarsa importanza.
Dall’ingresso principale che, man mano si allarga, si arriva ad un camerone di grandi dimensioni, formato da massi calcarei. Da questo camerone si passa a uno stretto cunicolo che rappresenta il corridoio principale della grotta, il quale deve essere attraversato carponi e, in certi punti, addirittura, strisciando. L’eco delle pietre gettate si perde in lontananza, dando la sensazione di un’incalcolabile profondità. Non permette il passaggio dell’uomo perciò è impossibile scandagliarla a fondo. Nel corridoio si trovano, inoltre, diverse aperture laterali, ma di scarsa importanza.

Le grotte
Dopo circa 60 metri dal camerone, il cunicolo si biforca: il braccio sinistro si stringe gradatamente fino a chiudersi; il braccio destro, invece, dà l’accesso ad una serie di scale e cunicoli che compromettono l’esplorazione rendendola davvero ardua. Dopo circa 4 metri, il braccio si biforca ancora, presentando una fenditura larga 20 metri e parecchio profonda. A destra, vi è uno stretto passaggio che si prolunga per 40 metri e conduce nel corridoio principale, quasi all’altezza del camerone. Continuando ancora verso nord, il corridoio si allarga e assume l’aspetto di una grotta a volta piuttosto bassa e larga. Notevole il rinvenimento di numerosi cocci di vasi e altri oggetti in terra cruda lavorata. La galleria, che si prolunga per circa 20 metri, sfocia nella sala delle stalattiti. È un’ampia sala, di forma circolare, che trasmette la visione di uno dei più bei spettacoli che sia dato di ammirare all’occhio umano, infatti, alla tremula luce delle candele, le miriadi di goccioline sospese sulle punte delle stalattiti riflettono, in un gioco di magnifica iridescenza, una vera e propria sinfonia di colori.
Alla volta dell’ampia sala stanno attaccate innumerevoli stalattiti intrecciate in varie fogge, mentre, dal suolo e dalle rocce si ergono diritte stalagmiti. Nella grotta non vi sono corsi d’acqua e nemmeno correnti d’aria. Solo di recente si è iniziata l’esplorazione scientifica della Grotta dell’Acqua Fitusa, per merito dell’Istituto Italiano della Preistoria e della Soprintendenza alle Antichità di Agrigento.
Riguardo alla cronologia, dai campionati di carbone, reperiti nello stato grigio, è possibile stimarne la loro origine intorno a 13760 anni fa.
Secondo la concorde testimonianza degli storici antichi, riassunta da Tucidide, il nostro territorio, prima della colonizzazione greca, era occupato dai Sicani che avevano dato il loro nome all’isola chiamata perciò Sikania, invece di Trinacria.
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