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La chiesa madonna del Carmelo è  aperta al pubblico, Si trova invia Largo nazareno 1. Posteggio nelle vicinanze.

Messe: orari feriale: ore 18,30
Domenicale: ore 10,00 – ore 18,30 – 20,00

Riferimento parroco Rettoria: Mons. Lucio Li Gregni

A Madonna du Carminu

L’immagine che una comunità ha di sé scaturisce da un lungo processo di sedimentazione di fede, arte e tradizioni popolari; spesso questi fattori sono così integrati tra loro che non si possono scindere, fino al punto che l’uno completa l’altro.
San Giovanni Gemini e la devozione alla Madonna del Carmelo che da cinquecento anni influenza il divenire storico, ne è solo un esempio. Questa devozione inizia con la nascita del paese quando per volere della contessa Margherita Abatellis i padri carmelitani dalla chiesa di San Biagio in Cammarata si trasferirono in San Giovanni Gemini dove furono ospitati dai confrati della Confraternita di San Giovanni Battista, i quali cedettero la loro chiesa e si costruirono un oratorio annesso, l’attuale San Giuvannuzzu.
Nel convento fiorirono frati di santa vita tra cui fra Paolo da Cammarata, fra Filippo da Cammarata, p. Santo da Sutera e per l’operato di questi la fabbrica si arricchì di un chiostro con ventiquattro colonne di pietra bianca e di un giardino oggi di proprietà degli Alessi.
Da allora la storia della Madonna del Carmelo si lega così, di pari passo, alle alterne vicende della comunità sangiovannese. Storia di una devozione e di un popolo che s’intrecciano e diventano complementari, ma storia anche di una città che si è costruita con i segni della fede attorno alla chiesa del Carmelo, che ha voluto materializzare nell’architettura, nell’arte, nei riti, nei simboli il legame con Maria.
Una devozione che sfida i tempi e rimane ancora oggi ricca di valori umani e cristiani senza avere subito l’usura del tempo.

Madonna del carmelo San Giovanni Gemini

Chiesa Maria SS del Carmelo

San Giovanni Gemini

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Il simulacro

Il Simulacro di M. SS. del Carmelo   Su di un artistico altare in marmo si venera il simulacro di Maria SS. del Carmelo. Di autore ignoto della prima metà del XVI secolo, in legno di noce policromo, risponde alla iconografia tipica dell’ordine carmelitano e rappresenta la Madonna che con la sinistra mostra il Bambino su cui reclina leggermente il capo senza però volgergli  lo sguardo e con la destra porge lo scapolare. La Vergine, vestita con una tunica dalla vita alta legata da una cintura secondo la moda rinascimentale è quasi interamente ricoperta da un pesante manto. Questo, con il panneggio elegante e sinuoso lascia appena intuire la posizione del corpo. Gran parte del rivestimento policromo è sopravvissuto a restauri poco felici. Sia la veste che il piviale sono arricchiti da dorature ad imitazione di ricami dai motivi fitomorfi e geometrici. Una ricca fascia chiude i bordi del manto. Il ginocchio della Madonna, liso da innumerevoli mani, manifesta la devozione popolare di cui è oggetto l’immagine.  Un’iconografia ricorrente, quindi, nella produzione scultorea di soggetto mariano che si ripete da secoli e con poche varianti.   La ricchezza dei particolari, le ondulanti pieghe del manto e della veste sono certo riconducibili all’arte scultorea del primo cinquecento fortemente influenzata dal gusto e dalla cultura spagnola, che arricchiva i simulacri di pregevoli vesti ricamate in oro, argento e seta.  Un recente restauro ha riportato l’opera al suo primitivo splendore dopo ben tre secoli di arbitrarie sovrapposizioni. I devozionali addobbi che permanentemente ricoprivano il simulacro sono stati tolti, consentendo una immediata lettura dei particolari.     Testo: Vincenzo Scrudato

La chiesa San Giovanni Battista (Sangiuvannuzzu)

La chiesa di San Giovanni Battista, o San Giuvannuzzu, come è comunemente detta, è la seconda del paese, cronologicamente. Fu costruita nella seconda metà del XVI secolo quando i membri dell’omonima confraternita cedettero la primitiva chiesa di San Giovanni ai carmelitani che poi l’ingrandirono e la intitolarono alla Madonna del carmine.

Dal 1570 circa la chiesetta divenne l’oratorio della confraternita che vi onorava la statua del santo patrono.

All’ interno vi si conservano dei quadri una piccola statua di San Giovanni Battista bambino e un crocifisso ligneo. La facciata della chiesetta presenta un elegante portale in pietra scolpita, mentre sul fastigio vi si innalza un campanile a vela.

 

Restaurata alla fine degli anni ottanta, prima sede della pro loco e nel 2016,  in seguito ad una ristrutturazione, la chiesa è diventata sede del comitato in onore dei festeggiamenti di Gesù nazareno.

Presepe vivente di Cammarata

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