Festeggiamenti in onore di Maria S.S. Cacciapensieri e San Giuseppe| Cammarata | Sicilia
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Una montagna di eccellenze

Parrocchia Santa Maria di Gesù

SANTA MARIA DI GESU’ …. muddicheddi di memoria (da Cammarata cronache dei secoli XIX e XX di D. De Gregorio)

Il 29 ottobre 1949 il vescovo Mons. Peruzzo visita la chiesa di Santa Maria in cui comincia a svolgersi l’attività parrocchiale. Celebra in S. Maria, dando così l’avvio alla nuova parrocchia, affidata al rev.mo padre Celestino Puglisi primo parroco.

Domenica 20 giugno 1954 verso le 16, alla stazione di Cammarata, proveniente in macchina da Palermo passa mons. Francesco Fasola, vescovo coadiutore di Agrigento. Il clero e i fedeli lo accolsero numerosi. Il padre Celestino Puglisi, dopo il saluto dell’arciprete Madonia, parlò dicendo, tra l’altro, che nella parrocchia di S. Maria si era pregato per lui la Madonna di Cacciapensieri. In seguito mons. Fasola raccontò di essere giunto in diocesi con gravi preoccupazioni; sentendo “Madonna di Cacciapensieri” si era rasserenato. Venendo in Cammarata e S. Giovanni non mancava mai di recarsi a pregare la Madonna di Cacciapensieri.

Nel luglio del 1954 padre Filippo Piscopo da Favara, viene assegnato al convento S. Maria.

Il 13 giugno 1955 si inaugurano i nuovi locali della chiesa di S. Maria.

Il 29 maggio 1956 la chiesa di Santa Maria è eretta in Parrocchia.

Il 30 settembre 1956 nella parrocchia di S. Maria celebra le sue nozze d’oro sacerdotali il p. Domenico Di Marco, presenti le autorità civili, religiose e militari. Al vangelo il p. Filippo Piscopo esalta la figura di p. Domenico missionario, professore, storico e soprattutto sacerdote.

Il 19 gennaio 1957 padre Filippo Piscopo ofm è nominato parroco di S. Maria.

Il 27 gennaio 1957 Mons. Francesco Fasola, consacra la chiesa di S. Maria e l’altare di San Giuseppe.

Il 6 settembre 1960 sull’altare maggiore di S. Maria si colloca il nuovo tabernacolo, opera di Gino Legnaghi di Verona.

Il 16 settembre 1961 iniziano i lavori per la ristrutturazione del convento di Santa Maria.

La Parrocchia Santa Maria di Gesù è  aperta al pubblico, Si trova in via S.M. Cacciapensieri 69. Posteggio nelle vicinanze.

 Messe -  Feriale: ore 18.00
Festivi: ore 8.30-11.30-19.00

Telefono 0922 909087

festa santa maria cammarata

Maria SS Cacciapensieri e San Giuseppe

La grande festa nel quartiere Santa Maria (Cammarata)

Nel mese di Agosto

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La confraternita

La Confraternita venne fondata per bolla di Paolo IV nel 1555 nella chiesetta di San Giuseppe, sottostante quella di S. Maria. Venne confermata il 23 luglio 1746, ne era superiore N. Gugliuzzo; nel 1772 erano superiori V. Gulpi, F.Munti, C. Di Caloiaro; nel 1799 A. Giunta; nel 1825 C. La Duca; nel 1835 D. Longo. La Confraternita veste un abito blu scuro con visiera e una bandiera dello stesso colore con croce rossa in campo. Nel 1867, a causa del colera, la chiesa di San Giuseppe venne chiusa e la statua del Santo condotta in S. Maria. La Confraternita cominciò ad adunarsi nei locali del convento. Nella festa di S. Giuseppe, l’arciprete, e poi il parroco di S. Vito, celebravano in S. Maria e compivano atti di giurisdizione sulla Confraternita. Mons.Peruzzo con decreto del 19/04/1939 stabiliva che la Confraternita restasse alle dipendenze disciplinari dei frati minori e in quegli stessi locali avessero la sede. La Confraternita è ancora attiva per i tanti confrati ancora iscritti ai quarti, dal quarto di frumento che veniva offerto; oggi viene corrisposta la quota in denaro. La Confraternita trova la sua sintesi nel COMITATO che cura i festeggiamenti, gestisce la raccolta delle offerte e dà testimonianza delle tradizioni. Negli anni trenta la festa di S. Giuseppe, oltre al 19 marzo, si incominciò a celebrare anche la penultima domenica di agosto, in modo da poter incentivare le offerte; dopo la pisata e la raccolta del grano si era più disponibili alla generosità. Agli inizi degli anni 60 il comitato sposta la festa al 24 agosto per evitare, a volte, la concomitanza con la festa a Lercara Friddi del 20 e 21. Ancora un cambiamento nel 1970: la festa di S. Giuseppe viene anticipata al 18 agosto in modo tale da far partecipare chi tornava a Cammarata e San Giovanni per le ferie estive. Fino al 1971 la festa di San Giuseppe si svolgeva in modo autonomo da quella di Maria SS. Cacciapensieri; vi erano due Comitati distinti e separati. Nel 1972 viene costituito un unico Comitato in modo da poter ottimizzare risorse e tempi. Da quell’anno si parlerà di festa dedicata a Maria SS. Cacciapensieri e San Giuseppe. Verso la metà degli anni 70 fu comprato il terreno e venne costruita la sede del Comitato in via Liguria, Cammarata. Il 29 aprile 1998 il comitato diventa Associazione senza scopo di lucro; viene costituita, con atto notarile, l’Associazione Religiosa Culturale Maria SS. Cacciapensieri e San Giuseppe.

Un appuntamento immancabile in Estate

Nel 1627 Maria SS. Cacciapensieri ascoltò le suppliche del popolo cammaratese e sangiovannese affinchè venisse debellata la peste che tantissime vittime stava provocando. Il terribile morbo si arrestò. La Vergine Santissima aveva fatto il miracolo ed era diventata Patrona Primaria di Cammarata e San Giovanni Gemini. Chiediamogli, oggi, con fede viva, di metterci al riparo dalla peste moderna, anch’essa terribile e devastante, figlia del nostro fasullo progresso. Non stanchiamoci mai di pregarla….io non mi stancherò mai di ripeterlo!”.

Don Nicolò Mastrella

Il patriarca San Giuseppe

Padre Domenico De Gregorio nel suo libro ‘Cammarata notizie sul territorio’ scrive che la chiesa di San Giuseppe si deve ritenere costruita per lo meno nella seconda metà del 1500….la statua di San Giuseppe, dopo il colera del 1867, perché nella chiesa si erano seppelliti dei colerosi, venne definitivamente trasportata e onorata in Santa Maria dove, anche prima, veniva portata per la festa. Della venerata immagine di San Giuseppe, posizionata nel quarto altare a destra di chi entra, si sconosce l’autore; con la mano destra sorregge Gesù Bambino, posto in piedi, e con la sinistra impugna un bastone dal quale germogliano gigli bianchi a significare la castità, la purezza e la Santità dello sposo della Vergine Santissima.

La festa del Patriarca San Giuseppe, oltre il 19 marzo, negli anni trenta si festeggiava solennemente la penultima domenica di agosto; successivamente venne spostata al 24 dello stesso mese. Dai primi anni settanta ad oggi la Solennità si celebra il 18 agosto, in modo continuo con la festa del 15 agosto dedicata, da tempo immemorabile, a Maria Santissima di Cacciapensieri. Quella che non è mai cambiata è la commovente partecipazione alla processione dei ceri votivi. Nel vedere tutti quei fedeli che portano, oltre le offerte al Santo, i segni, facilmente leggibili, della devozione, della gratitudine e della speranza, arrizzanu i carni. Con le torce in mano, più o meno pesanti, e a piedi scalzi dalla Gianguarna in Cammarata e da ‘u pizzu comuni in San Giovanni, inizia u viaggiu segno della fede e dell’ enorme devozione che per il Patriarca San Giuseppe si coltiva nelle nostre comunità. Stanchi e accaldati, i partecipanti al corteo, preceduti da antichi Stendardi, ricamati a mano raffiguranti San Giuseppe ed accompagnati dai membri del comitato e dalla banda musicale, arrivano ai piedi del Santo soddisfatti per avere adempiuto alla prummisioni fatta per grazia ricevuta. Le affollate celebrazioni eucaristiche nel Santuario iniziano molto presto, la prima messa delle ore 6,30, seguono le celebrazioni delle 10,00 e delle 11,30, dopo l’arrivo delle torce. Ma il grande appuntamento e con la solenne celebrazione delle 19,30 nella piazza accanto alla chiesa; la statua processionale della Madonna di Cacciapensieri e del Patriarca San Giuseppe vengono accolte da una moltitudine di fedeli, i sacerdoti di Cammarata e San Giovanni concelebrano la santa messa, animata dal grande coro polifonico strumentale. Alla fine della celebrazione inizia la processione delle venerate immagini della Madonna e di San Giuseppe per le vie del quartiere con il suono dei tamburi e della banda musicale intervallato dalla recita del rosario. Attorno a mezzanotte i simulacri rientrano in chiesa ricevendo un ultimo saluto dai festanti fedeli che, dopo aver assistito ai fuochi d’artificio, rientrano a casa contenti per aver ancora una volta onorato al meglio il Padre della Provvidenza e Custode della Sacra Famiglia di Nazaret.

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